La scrittura è un percorso dinamico non passivo che, come la lettura, ci permette di aprire la porta a un immaginario tanto individuale quanto collettivo e di trasmetterlo agli altri. Il cammino della scrittura, lungo e difficile, deve essere sempre fondato sul “cuore”: i migliori romanzi della nostra vita nascono dalle idee, dal desiderio di trasformare l’esistente per creare mondi migliori ed è continuando a scrivere che diamo al mondo e a noi stessi la possibilità di dire: “io penso, io scrivo”.
Massimo Occhiuzzo
Scrittori si è per sempre, alla ricerca di nuove parole da scrivere su un foglio, alla ricerca di noi stessi. Si scrive per non dimenticare, per rabbia, per solitudine, per guarire, per affrontare il presente, per sentirsi vivi, per darsi uno scopo nella vita, per cercare un’identità, per cercare un nuovo lavoro. Qualunque sia la motivazione, deve essere forte, incisiva nella nostra anima.
Massimo Occhiuzzo
STORIA
“Tutto è iniziato in un luogo, in un quartiere, in una gelateria, aperta non solo al commercio, ma anche al mondo, alla cultura, in tutte le sue espressioni più pure: fotografia, pittura, scultura, teatro, viaggi e naturalmente scrittura.
In questo luogo ho iniziato anni fa a comunicare la mia esperienza di narratore, di romanziere, dapprima con classiche lezioni sul racconto e la struttura del romanzo che si sono trasformate via via in conversazioni sulla scrittura ed infine in un vero e proprio laboratorio della narrativa.
Uno spazio ed un tempo dedicato ai sogni e ai talenti di chi ha un sogno nel cassetto, quello di scrivere, il mio stesso sogno, la comune passione.
Così si sono avvicendati in questi anni scrittori esordienti, qualche poeta, romanzieri in erba, o già formati, in cerca di conferme.
Qualcuno ha pubblicato, qualcuno ha gettato la spugna, altri son migliorati.
Ho cercato di dare loro essenzialmente lo spirito emotivo per scrivere.
Tutto questo ha portato le persone che hanno frequentato le mie conversazioni a scrivere e continuare a farlo con costanza e passione, attraverso la costruzione di un racconto, o di un buon incipit, una scaletta o un’efficace dissertazione o la scrittura di un capitolo di un libro” .
Questo scriveva Massimo Occhiuzzo.
Il 29 agosto 2020 Massimo inaspettatamente lasciava questo mondo. Io (sono Simonetta Cervelli responsabile organizzativa dell’associazione culturale AssemblAbili GlobAli), Orietta Tiberi , moglie dello scrittore Massimo Occhiuzzo, e Massimo stesso, ci eravamo sentiti pochi giorni prima per visionare insieme il programma del nuovo laboratorio che sarebbe iniziato, come ogni anno, il primo giovedì di ottobre. Abbiamo parlato del suo ultimo lavoro che era in fase di editing presso la Mursia Edizioni. Un lavoro che lui non ha mai potuto vedere stampato.
Con gli allievi ci siamo incontrati il primo giovedì di ottobre e abbiamo deciso che non poteva finire tutto così, che dovevamo dare un seguito ai suoi insegnamenti, che non dovevamo disperdere tutto il suo lavoro, ma amplificarlo. Da qui l’idea di istituire un Premio a lui dedicato, un premio importante, con una giuria di qualità, una sede prestigiosa per la premiazione, che segnasse un primo passo verso nuovi orizzonti. Ognuno ha contribuito, attraverso le proprie competenze, affinché “la storia continui”